Andrea Giuseppini

Il sogno di una cosa

3,99

Operai e contadini friulani e monfalconesi nella Jugoslavia di Tito

Titolo:

Il sogno di una cosa

Sottotitolo:

Operai e contadini friulani e monfalconesi nella Jugoslavia di Tito

Autore:

Andrea Giuseppini

Con le voci di:

Spartaco Serena, Nidia C., Noemi B., Renata F., Ermanno G. e Gigi B.

Durata:

1 ora 42 minuti

Data di pubblicazione:

01-01-2021

Anno di produzione:

2006

Isbn:

9791280409041

Categoria

Audiodocumentario

Nell’audio documentario Il sogno di una cosa abbiamo cercato di ricostruire, attraverso diverse testimonianze inedite, una storia poco conosciuta accaduta nell’immediato dopoguerra.

Tra il 1946 e il 1947, qualche migliaio di persone emigra dal Friuli Venezia Giulia verso l’appena costituita Repubblica federativa socialista jugoslava. Alcuni partono alla ricerca di un lavoro, ma la maggior parte è spinta da motivazioni politiche e ideali: vogliono andare a costruire la nuova società socialista.

Tuttavia, dopo pochissimo tempo dal loro arrivo in Jugoslavia, come un fulmine a ciel sereno, arriva la scomunica di Tito da parte del Cominform, l’organismo internazionale voluto da Stalin. A quel punto, i friulani e i monfalconesi si schierano quasi tutti dalla parte di Stalin e Togliatti contro il Maresciallo Tito.

E’ la fine di un sogno.

La gran parte di loro rientrerà quasi subito in Italia. Alcuni, accusati di attività contro lo stato jugoslavo, saranno processati e condannati a lunghe pene detentive da scontare nelle terribili carceri jugoslave per la rieducazione dei cominformisti.

Ne “Il sogno di una cosa”, Nidia, Noemi, Renata, Ermanno, Gigi, Mario e Spartaco ricordano, a quasi 60 anni di distanza, la loro esperienza in Jugoslavia.

Estratto audio

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Il sogno di una cosa

3,99

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Nell’audio documentario Il sogno di una cosa abbiamo cercato di ricostruire, attraverso diverse testimonianze inedite, una storia poco conosciuta accaduta nell’immediato dopoguerra.

Tra il 1946 e il 1947, qualche migliaio di persone emigra dal Friuli Venezia Giulia verso l’appena costituita Repubblica federativa socialista jugoslava. Alcuni partono alla ricerca di un lavoro, ma la maggior parte è spinta da motivazioni politiche e ideali: vogliono andare a costruire la nuova società socialista.

Tuttavia, dopo pochissimo tempo dal loro arrivo in Jugoslavia, come un fulmine a ciel sereno, arriva la scomunica di Tito da parte del Cominform, l’organismo internazionale voluto da Stalin. A quel punto, i friulani e i monfalconesi si schierano quasi tutti dalla parte di Stalin e Togliatti contro il Maresciallo Tito.

E’ la fine di un sogno.

La gran parte di loro rientrerà quasi subito in Italia. Alcuni, accusati di attività contro lo stato jugoslavo, saranno processati e condannati a lunghe pene detentive da scontare nelle terribili carceri jugoslave per la rieducazione dei cominformisti.

Ne “Il sogno di una cosa”, Nidia, Noemi, Renata, Ermanno, Gigi, Mario e Spartaco ricordano, a quasi 60 anni di distanza, la loro esperienza in Jugoslavia.

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Operai e contadini friulani e monfalconesi nella Jugoslavia di Tito

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